l’ambiente ecosistemico
Il Parco delle Madonie, una forte rete votata alla promozione e tutela dell’ecosistema naturale.
Rappresenta quasi tutti gli aspetti della geologia siciliana, ha una storia molto complessa iniziata oltre 220 milioni di anni fa, ed è composta principalmente da calcare dolomitico che evoca mondi sconosciuti e scomparsi. Interessanti morfologie carsiche, sia in superficie che nel sottosuolo, si sono sviluppate più recentemente, 23,5 milioni di anni fa.
Foto: Laetitia Bourget
l’ambiente ecosistemico
Inserito nella lista dei Geoparchi mondiali UNESCO il 17 novembre 2015, il Parco delle Madonie è il luogo più ricco di biodiversità in Sicilia ed uno dei più ricchi in tutto il bacino del Mediterraneo. Il Parco ha tra le sue finalità la salvaguardia, la gestione, la conservazione e la difesa del paesaggio e dell’ambiente naturale, per consentire migliori condizioni di abitabilità nell’ambito dello sviluppo dell’economia e di un corretto assetto del territorio protetto.
La sua posizione nella parte centrale dell’Appennino siciliano, il suo assetto geologico-strutturale e i processi morfo-dinamici che agiscono in esso fanno di questo gruppo montuoso un’area fondamentale per la conoscenza e la ricostruzione della storia geologica della catena appennino-maghrebina e quindi del Mediterraneo centrale. Per queste caratteristiche, le Madonie hanno costituito e continuano a costituire un’area di studio eccezionale, nonché una “palestra” didattica per generazioni di studenti universitari in scienze geologiche e storia naturale. L’area contiene sette tipi di formazioni accettate dalla comunità scientifica internazionale e più di quaranta geosites. La recente tettonica rende l’area anche un ottimo campo di allenamento sui geo-rischi.
Madonie UNESCO Global Geopark conserva anche un patrimonio naturale molto ricco e raro. In un’area molto piccola, circa il 2% della superficie della Sicilia, cresce oltre la metà delle specie della flora più evoluta: circa 2.600 piante, quasi lo stesso numero delle specie presenti in Egitto, Tunisia e Algeria. Nelle Madonie sono presenti anche centinaia di piante endemiche uniche al mondo, di cui spesso sono pochissimi esemplari, a rischio di estinzione. Altrettanto interessanti sono i segni lasciati dall’uomo nel paesaggio: campi, corsi d’acqua, villaggi e frazioni testimoniano i mille modi in cui le comunità hanno vissuto nelle Madonie, lasciandovi impronte indelebili ed esprimendo le ragioni intrinseche di una cultura.
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le ragioni della candidatura
18 maggio 2023 | h. 11.00 – 12.30 | Aula Magna, Fondazione ITS – JobsAcademy | Via del Convento, 1, 24060 San Paolo d’Argon BG
Nella splendida Aula Magna dell’Istituto Tecnologico Superiore Academy JobsAcademy, a San Paolo d’Argon nel bergamasco, si è svolto l’incontro sul tema: “Territori creativi a confronto: Bergamo e Valli Orobiche – Castelbuono e le Madonie. Esperienze ed iniziative educative, politiche locali del cibo e percorsi UNESCO Creative Cities”.
I saluti istituzionali sono stati portati da Roberto Amaddeo, Consigliere Comunale di Bergamo con delega a Città Alta e Consigliere Provinciale con delega al Turismo. Parole che hanno aperto i lavori, “condite” dagli auguri a favore della candidatura del paese siciliano a città creativa UNESCO per la gastronomia,. A fare gli onori di casa, Roberto Mele, Responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione San Michele Arcangelo, che ha tenuto ad evidenziare la collaborazione iniziata con l’ITS Fondazione Madonie – ritenute territorio fertile per la crescita e lo sviluppo di giovani talenti – quale ragione d’essere della sede dell’evento.
Adriana Scancarello, Consulente del Sindaco e moderatrice dell’incontro, ha poi passato la parola a Claudio Cecchinelli, Focal Point di Bergamo UCC of gastronomy. Ricordando il fermento del territorio bergamasco nell’ultimo mese prima della consegna del dossier di candidatura, il Focal Point di Bergamo ha sottolineato quanto questi percorsi promossi dall’UNESCO, e in particolare il network delle Città Creative, siano un’opportunità per le comunità di riconoscersi e riconoscere il proprio valore nella creatività che da sempre li caratterizza ma che spesso viene data per scontata. A seguire,
Raoul Tiraboschi, Responsabile Food Policy della Città di Bergamo, Vicepresidente del Consiglio Direttivo di Slow Food, ha esposto nello specifico le politiche che la Città di Bergamo ha portato avanti in questi ultimi anni: lo studio delle connessioni tra i vari assessorati e il tema del cibo (inaspettatamente numerosissime), la tutela della biodiversità e le attività dell’orto botanico, l’importanza della partecipazione della città alle iniziative internazionali fino ad arrivare al tema delle mense scolastiche dove si punta ad arrivare all’utilizzo di alte percentuali di prodotti biologici e a filiera corta a basso impatto ambientale.
Il Focal Point di Parma UCC of gastronomy, Carlotta Beghi, ha portato l’importante testimonianza della principale progettualità della prima Città Creativa della Gastronomia italiana ed essere entrata nel circuito: il laboratorio aperto, un progetto di rigenerazione urbana che è dedicato all’innovazione e alla sperimentazione nell’ambito della cultura dell’eccellenza agroalimentare, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra i principali attori della filiera per dar vita a progetti di fruizione culturale, di formazione professionale e autoimprenditorialità. A chiudere gli interventi delle Città Creative, Emanuele Bolla, Assessore al turismo, eventi, manifestazioni e città creative Unesco di Alba UCC of gastronomy con un interessante riflessione sull’importanza del continuo confronto e delle collaborazioni nate con le altre Città Creative, in particolare all’interno distretto gastronomico. Il network delle UCC è uno strumento di promozione della rete, dello scambio di saperi e di buone pratiche che mette al centro lo sviluppo sostenibile delle città.
Tutti i relatori hanno fatto il proprio “in bocca al lupo” a Castelbuono e al suo percorso di candidatura esprimendo la volontà di collaborare con una realtà talmente vivace e unica in termini ambientali e gastronomici.
L’incontro è stato chiuso dalle emozionate parole di Mario Cicero, Sindaco di Castelbuono e Vicepresidente Fondazione ITS Madonie, che ha raccontato le best practice e gli asset che il territorio madonita è pronto a condividere con le altre Città Creative ringraziando, infine, per l’ospitalità e tutti gli intervenuti per il supporto manifestato.
Un momento conviviale, preparato da chef di Castelbuono secondo tradizione con prodotti madoniti, ha fatto da cornice finale all’Evento che ha centrato gli obiettivi che si era prefisso:
mostrare che Castelbuono vuole e può essere valido interlocutore delle Città che pongono al centro del proprio sviluppo la creatività gastronomica, e condividere l’opportunità di sostenere la candidatura di un comune rappresentante a pieno titolo del Sud d’Italia, area della penisola attualmente del tutto assente nel circuito UCCN.
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