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Creatività e cultura

Museo Naturalistico F. Minà Palumbo

Credit: Francesco Toscano

Credit: Francesco Toscano

Credit: Francesco Toscano

Il Museo Francesco Minà Palumbo e le sue rarità

Il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo di Castelbuono , venne istituito negli anni 90,  per custodire  le collezioni del Medico Naturalista dell’800 Francesco Minà Palumbo. Espone alla fruizione pubblica le collezioni materiali donate dagli eredi al Comune di Castelbuono e frutto di decenni di studi dell’omonimo studioso. Le collezioni di interesse naturalistico spaziano dalla paleontologia, alla mineralogia, entomologia (rappresentate da più di 15.000 taxa entomologiche per lo più raccolte nelle Madonie e Sicilia.), archeologia, etnoantropologia, botanica (presente ancora intatto l’erbario di Francesco Minà Palumbo con 7000 exiccata delle Madonie). 

Il Museo rappresenta uno scrigno che raccoglie al suo interno la biodiversità delle Madonie e della Sicilia. Gli obiettivi del Museo sono quelli di salvaguardare e rendere fruibile le sue collezioni che negli ultimi anni con le donazione di altri naturalisti locali si sono ampliate in modo esponenziale superando i  30.000 reperti, esse testimoniano il patrimonio storico e possono sempre fungere da fonte per potenziali nuove conoscenze scientifiche. 

Il Museo custodisce anche la biblioteca privata del Minà arricchita dallo stesso con testi datati dalla fine del 500 all’800, cardini unici per la ricostruzione della storia scientifica italiana, e la corrispondenza epistolare che lo studioso intrattenne con gli intellettuali dell’epoca rappresentata da più di 1500 lettere ricevute da studiosi di tutta l’Europa. Nelle collezioni del Museo sono presenti diversi reperti di grande importanza scientifica, nel campo della paleontologia abbiamo più di 500 reperti fossili di coralli che popolavano milioni di anni fà i fondali che successivamente hanno dato origine alla Sicilia.

Possiamo osservare, un fossile di un mollusco  gasterpode ancora vivente  Cassidaria(Sconsia)minae trovato dal Minà e classificato come specie nuova nel 1881 dal marchese Antonio De Gregorio che gli dedicò il nome. Nelle collezioni entomologiche sono state identificate specie nuove come il coleottero Osmoderma cristina endemico delle alte Madonie o il Carabus planatus specie endemica dei monti Nebrodi e Madonie.

Fra i lepidotteri della collezione Bellavista è presente una specie con endemismo puntiforme  madonita la Parnassius apollo var. siciliae  considerata un relitto dell’ultima glaciazione al pari dell’Abete dei nebrodi (Abies nebrodensis)  una delle piante tra le più rare al mondo che cresce con pochi esemplari solo in Sicilia tra i  monti delle Madonie. Nella collezione di vertebrati A.Venchierutti (1923-2002), esposta al Museo, composta da circa duecento esemplari, è stata rinvenuta una rarissima specie ornitologica “Il Chiurlottello” (Numenius tenuirostris, Vieillot 1817) che fa parte di un gruppo di uccelli chiamati limicoli perché vivono in habitat costieri dalle acque poco profonde come spiagge e lagune. Le ultime osservazioni di questa specie nel mondo risalgono al 1999 molto probabilmente questa specie si sarà già estinta, oggi gli unici esemplari che possiamo ammirare sono in alcuni Musei del Mondo e al Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo. 

Sono esposte altre specie rare, facenti parte della stessa collezione, come il Gufo reale ormai scomparso in Sicilia, il Capovaccaio diffuso nelle Madonie fino alla fine del 900, l’Aquila reale, il Gracchio corallino, la Coturnice di sicilia var. Withakeri forma albina. Il Museo ha partecipato a diversi studi in collaborazione con l’Università di Palermo l’ultimo ha riguardato la  collezione dei vertebrati, con la creazione del “Primo inventario sulle collezioni di rapaci in Sicilia” presentato  all’11° Meeting of European Bird Collection Curators” che si è svolto il 24-25-26 settembre 2019 presso il Museo di Storia Naturale Stenhardt di Tel Aviv in Israele e successivamente a Chieti  al XXIV Congresso ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici) che si è svolto il 23-25 ottobre 2019. L’erbario di Francesco Minà Palumbo da dicembre 2021 è stato registrato sull’Index Herbariorum ( http://sweetgum.nybg.org/science/ih/ )   portale mondiale dove vengono registrati i più consistenti e scientificamente interessanti erbari. In questo modo l’erbario ha una visibilità internazionale e può essere citato e utilizzato dagli studiosi che devono depositare i loro campioni per le pubblicazioni scientifiche. 

Testo a cura di Francesco Toscano, curatore del Museo. 

castelbuono
città creativa unesco

Territori creativi a confronto: Bergamo e Valli Orobiche - Castelbuono e le Madonie. Esperienze ed iniziative educative, politiche locali del cibo e percorsi UNESCO Creative Cities.

18 maggio 2023 | h. 11.00 – 12.30 | Aula Magna, Fondazione ITS – JobsAcademy | Via del Convento, 1, 24060 San Paolo d’Argon BG

Nella splendida Aula Magna dell’Istituto Tecnologico Superiore Academy JobsAcademy, a San Paolo d’Argon nel bergamasco, si è svolto l’incontro sul tema: “Territori creativi a confronto: Bergamo e Valli Orobiche – Castelbuono e le Madonie. Esperienze ed iniziative educative, politiche locali del cibo e percorsi UNESCO Creative Cities”.

I saluti istituzionali sono stati portati da Roberto Amaddeo, Consigliere Comunale di Bergamo con delega a Città Alta e Consigliere Provinciale con delega al Turismo. Parole che hanno aperto i lavori, “condite” dagli auguri a favore della candidatura del paese siciliano a città creativa UNESCO per la gastronomia,. A fare gli onori di casa, Roberto Mele, Responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione San Michele Arcangelo, che ha tenuto ad evidenziare la collaborazione iniziata con l’ITS Fondazione Madonie – ritenute territorio fertile per la crescita e lo sviluppo di giovani talenti – quale ragione d’essere della sede dell’evento. 

Adriana Scancarello, Consulente del Sindaco e moderatrice dell’incontro, ha poi passato la parola a Claudio Cecchinelli, Focal Point di Bergamo UCC of gastronomy. Ricordando il fermento del territorio bergamasco nell’ultimo mese prima della consegna del dossier di candidatura, il Focal Point di Bergamo ha sottolineato quanto questi percorsi promossi dall’UNESCO, e in particolare il network delle Città Creative, siano un’opportunità per le comunità di riconoscersi e riconoscere il proprio valore nella creatività che da sempre li caratterizza ma che spesso viene data per scontata. A seguire,

Raoul Tiraboschi, Responsabile Food Policy della Città di Bergamo, Vicepresidente del Consiglio Direttivo di Slow Food, ha esposto nello specifico le politiche che la Città di Bergamo ha portato avanti in questi ultimi anni: lo studio delle connessioni tra i vari assessorati e il tema del cibo (inaspettatamente numerosissime), la tutela della biodiversità e le attività dell’orto botanico, l’importanza della partecipazione della città alle iniziative internazionali fino ad arrivare al tema delle mense scolastiche dove si punta ad arrivare all’utilizzo di alte percentuali di prodotti biologici e a filiera corta a basso impatto ambientale. 

Il Focal Point di Parma UCC of gastronomy, Carlotta Beghi, ha portato l’importante testimonianza della principale progettualità della prima Città Creativa della Gastronomia italiana ed essere entrata nel circuito: il laboratorio aperto, un progetto di rigenerazione urbana che è dedicato all’innovazione e alla sperimentazione nell’ambito della cultura dell’eccellenza agroalimentare, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra i principali attori della filiera per dar vita a progetti di fruizione culturale, di formazione professionale e autoimprenditorialità. A chiudere gli interventi delle Città Creative, Emanuele Bolla, Assessore al turismo, eventi, manifestazioni e città creative Unesco di Alba UCC of gastronomy con un interessante riflessione sull’importanza del continuo confronto e delle collaborazioni nate con le altre Città Creative, in particolare all’interno distretto gastronomico. Il network delle UCC è uno strumento di promozione della rete, dello scambio di saperi e di buone pratiche che mette al centro lo sviluppo sostenibile delle città. 

Tutti i relatori hanno fatto il proprio “in bocca al lupo” a Castelbuono e al suo percorso di candidatura esprimendo la volontà di collaborare con una realtà talmente vivace e unica in termini ambientali e gastronomici. 

L’incontro è stato chiuso dalle emozionate parole di Mario Cicero, Sindaco di Castelbuono e Vicepresidente Fondazione ITS Madonie, che ha raccontato le best practice e gli asset che il territorio madonita è pronto a condividere con le altre Città Creative ringraziando, infine, per l’ospitalità e tutti gli intervenuti per il supporto manifestato. 

Un momento conviviale, preparato da chef di Castelbuono secondo tradizione con prodotti madoniti, ha fatto da cornice finale all’Evento che ha centrato gli obiettivi che si era prefisso: 

mostrare che Castelbuono vuole e può essere valido interlocutore delle Città che pongono al centro del proprio sviluppo la creatività gastronomica, e condividere l’opportunità di sostenere la candidatura di un comune rappresentante a pieno titolo del Sud d’Italia, area della penisola attualmente del tutto assente nel circuito UCCN.