LE ECCELLENZE
Castelbuono offre una ricca varietà di sapori e prodotti tipici legate alle tradizioni culinarie siciliane caratterizzate dalla qualità delle materie prime che sono impiegate nella lavorazione del singolo prodotto.
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I greci e i romani la conoscevano col nome di “Miele di rugiada” o “Secrezione delle stelle”. La sua etimologia deriva dall’ebraico Mân Hu, “cos’è?”, essendo stata questa, come narra il XVI libro dell’Esodo, la domanda che gli ebrei affamati si rivolsero nel veder cadere un cibo sconosciuto, miracolosamente mandato loro da Dio nel deserto: la manna.
La manna è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di alberi di frassino in particolari condizioni climatiche ed ambientali presenti a Castelbuono tra elevate temperature, scarse escursioni termiche e bassa umidità
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Le verdure spontanee diventano nella nostra cucina ingredienti genuini per prelibate ricette locali ed elemento strategico per il rilancio di una ristorazione di qualità legata al “bioterritorio”.
Attualmente i bisogni alimentari della maggior parte della popolazione dipendono da poche specie di piante commestibili, mentre le verdure spontanee (circa duecento specie) sono sempre meno utilizzate nella dieta quotidiana. Accanto a verdure conosciute (Borragine, Bietola, Cicoria, Cardo selvatico, …) figurano le cosidette verdure antiche, quasi del tutto ignote alla maggior parte dei cittadini (Crescione, Cardogna, Onopordo, Corinoli arrotondato, Rapa selvatica…).
Avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza e al consumo delle verdure selvatiche che con il loro carico di tradizioni, usi e consuetudini fanno parte di quel patrimonio culturale della Sicilia che rischia di scomparire sotto l’incalzare della globalizzazione.
Recuperare queste piante alla memoria collettiva e all’uso quotidiano è l’obiettivo primario che si persegue.
Ecco perché per ogni pianta esiste una scheda analitica che rimanda a nomi dialettali, proprietà farmacologiche, proprietà nutrizionali e salutistiche, usi gastronomici e persino alle credenze popolari che ne costituiscono la parte mitica.
Nel far conoscere e apprezzare il valore di queste verdure spontanee, di cui sono ricche le aree interne della Sicilia e delle Madonie, con un tenace recupero materiale e immateriale, si persegue anche l’obiettivo di educare alla fruizione delle aree rurali Siciliane, un vero veicolo per lo sviluppo endogeno del territorio.
Verdure spontanee per l’alimentazione e la salute
Guida alla raccolta, al riconoscimento e alla preparazione. Rosario Schicchi e Anna Geraci
Alla scoperta delle verdure spontanee di Sicilia
Testi di Rosario Schicchi e Anna Geraci
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A Castelbuono si possono trovare anche alcuni tra i funghi più pregiati e gustosi della Sicilia: insieme al “re dei boschi”, il Porcino, sul territorio madonita è stata censita la presenza di circa 1000 specie di funghi, ma il vero Re è il Basilisco. Il suo nome scientifico è Pleurotus nebrodensis e cresce soprattutto a maggio sui pendii più alti, assolati e ripidi delle Madonie. Pregiatissimo e rarissimo è chiamato “l’oro delle Madonie”
Castelbuono fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo e sono diversi i tartufai che operano sul territorio e che tramandano i saperi legati alla cerca e alla cavatura del tartufo.
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Il nettare prodotto dalle Api nere sicule è un nettare siciliano divenuto Presidio Slow Food. Prodotto a Castelbuono e nella Sicilia occidentale, è un miele pregiato per l’elevato contenuto di polifenoli, di antiossidanti, di sostanze antibatteriche e antifungine non presenti negli altri tipi di miele.
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A Castelbuono è presente l’olio extravergine monovarietale
della cultivar Crastu, ottenuto da spremitura a freddo di olive 100% bio.
Dall’aspetto limpido, presenta una colorazione gialla con presenza di lievi sfumature verdi. Il fruttato di quest’olio rientra nella categoria dei fruttati leggeri o al massimo di medià intensità e può presentare delle spiccate sensazioni di essenze officinali insieme a profumi tipici della mandorla, cuori di carciofo, erbe aromatiche come timo e origano e fiori di campo. Il sapore è tendente al dolce, ma si percepisce anche un gusto leggermente amaro che si equilibra insieme ad un senso di piccante.
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Testimone del passato e custode della tradizione vitivinicola siciliana, il territorio di Castelbuono ospita la prestigiosa Abbazia Santa Anastasia che sceglie per le sue produzioni vitivinicole metodi di coltivazione biologica e biodinamica, osservando attentamente anche i cicli lunari e planetari.
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Prodotti e piatti tradizionali di Castelbuono
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le ragioni della candidatura
18 maggio 2023 | h. 11.00 – 12.30 | Aula Magna, Fondazione ITS – JobsAcademy | Via del Convento, 1, 24060 San Paolo d’Argon BG
Nella splendida Aula Magna dell’Istituto Tecnologico Superiore Academy JobsAcademy, a San Paolo d’Argon nel bergamasco, si è svolto l’incontro sul tema: “Territori creativi a confronto: Bergamo e Valli Orobiche – Castelbuono e le Madonie. Esperienze ed iniziative educative, politiche locali del cibo e percorsi UNESCO Creative Cities”.
I saluti istituzionali sono stati portati da Roberto Amaddeo, Consigliere Comunale di Bergamo con delega a Città Alta e Consigliere Provinciale con delega al Turismo. Parole che hanno aperto i lavori, “condite” dagli auguri a favore della candidatura del paese siciliano a città creativa UNESCO per la gastronomia,. A fare gli onori di casa, Roberto Mele, Responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione San Michele Arcangelo, che ha tenuto ad evidenziare la collaborazione iniziata con l’ITS Fondazione Madonie – ritenute territorio fertile per la crescita e lo sviluppo di giovani talenti – quale ragione d’essere della sede dell’evento.
Adriana Scancarello, Consulente del Sindaco e moderatrice dell’incontro, ha poi passato la parola a Claudio Cecchinelli, Focal Point di Bergamo UCC of gastronomy. Ricordando il fermento del territorio bergamasco nell’ultimo mese prima della consegna del dossier di candidatura, il Focal Point di Bergamo ha sottolineato quanto questi percorsi promossi dall’UNESCO, e in particolare il network delle Città Creative, siano un’opportunità per le comunità di riconoscersi e riconoscere il proprio valore nella creatività che da sempre li caratterizza ma che spesso viene data per scontata. A seguire,
Raoul Tiraboschi, Responsabile Food Policy della Città di Bergamo, Vicepresidente del Consiglio Direttivo di Slow Food, ha esposto nello specifico le politiche che la Città di Bergamo ha portato avanti in questi ultimi anni: lo studio delle connessioni tra i vari assessorati e il tema del cibo (inaspettatamente numerosissime), la tutela della biodiversità e le attività dell’orto botanico, l’importanza della partecipazione della città alle iniziative internazionali fino ad arrivare al tema delle mense scolastiche dove si punta ad arrivare all’utilizzo di alte percentuali di prodotti biologici e a filiera corta a basso impatto ambientale.
Il Focal Point di Parma UCC of gastronomy, Carlotta Beghi, ha portato l’importante testimonianza della principale progettualità della prima Città Creativa della Gastronomia italiana ed essere entrata nel circuito: il laboratorio aperto, un progetto di rigenerazione urbana che è dedicato all’innovazione e alla sperimentazione nell’ambito della cultura dell’eccellenza agroalimentare, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra i principali attori della filiera per dar vita a progetti di fruizione culturale, di formazione professionale e autoimprenditorialità. A chiudere gli interventi delle Città Creative, Emanuele Bolla, Assessore al turismo, eventi, manifestazioni e città creative Unesco di Alba UCC of gastronomy con un interessante riflessione sull’importanza del continuo confronto e delle collaborazioni nate con le altre Città Creative, in particolare all’interno distretto gastronomico. Il network delle UCC è uno strumento di promozione della rete, dello scambio di saperi e di buone pratiche che mette al centro lo sviluppo sostenibile delle città.
Tutti i relatori hanno fatto il proprio “in bocca al lupo” a Castelbuono e al suo percorso di candidatura esprimendo la volontà di collaborare con una realtà talmente vivace e unica in termini ambientali e gastronomici.
L’incontro è stato chiuso dalle emozionate parole di Mario Cicero, Sindaco di Castelbuono e Vicepresidente Fondazione ITS Madonie, che ha raccontato le best practice e gli asset che il territorio madonita è pronto a condividere con le altre Città Creative ringraziando, infine, per l’ospitalità e tutti gli intervenuti per il supporto manifestato.
Un momento conviviale, preparato da chef di Castelbuono secondo tradizione con prodotti madoniti, ha fatto da cornice finale all’Evento che ha centrato gli obiettivi che si era prefisso:
mostrare che Castelbuono vuole e può essere valido interlocutore delle Città che pongono al centro del proprio sviluppo la creatività gastronomica, e condividere l’opportunità di sostenere la candidatura di un comune rappresentante a pieno titolo del Sud d’Italia, area della penisola attualmente del tutto assente nel circuito UCCN.
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